Peste suina africana, è allarme negli allevamenti. Il Commissario Giovanni Filippini: “Misure draconiane per fermare l’onda epidemica”
Prudenza e grande determinazione. È questo il binario su cui si sta muovendo il nuovo Commissario straordinario all'emergenza PSA e direttore generale alla Sanità animale presso il Ministero della Salute, Giovanni Filippini, per contrastare l'avanzata silenziosa ma letale del virus responsabile della Peste Suina Africana, un flagello che nelle ultime settimane è esploso in oltre 20 allevamenti situati in Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna, determinando per ora l'abbattimento di oltre 50mila suini.
La Giornata della Suinicoltura, organizzata da Expo Consulting srl e in programma a Modena il 16 ottobre prossimo (giornatadellasuinicoltura.it) si concentrerà totalmente sulla PSA con la partecipazione del Commissario, Giovanni Filippini, dei maggiori esperti scientifici, dei rappresentanti istituzionali e dell'intera filiera suinicola.
Una lotta contro il tempo e contro un nemico, la PSA, "la cui virulenza e patogenicità - dichiara Filippini - è di gran lunga superiore a quella del Covid. Sto cercando in tutti i modi di fermare questa onda epidemica per salvaguardare i territori circostanti le zone infette, come il Bresciano, il Cremonese e il Mantovano, dove la produzione suinicola è particolarmente elevata e destinata in gran parte alle produzioni Dop", afferma il Commissario in riferimento all'Ordinanza firmata il 29 agosto scorso, e in vigore al momento fino al 30 settembre 2024, che nelle zone di restrizione prevede l'ulteriore inasprimento delle misure che limitano la circolazione dei suini da un allevamento a un altro, introduce il divieto di partecipare a fiere e a mostre dove è prevista la presenza di suini e la movimentazione di mezzi e persone che involontariamente, tramite contatto, potrebbero diffondere il virus.
"Purtroppo non posso fare diversamente e comprendo la frustrazione, la rabbia e la preoccupazione degli allevatori coinvolti ai quali chiedo un sacrificio enorme finalizzato esclusivamente alla salvezza dell'intero comparto suinicolo nazionale. L'Ordinanza firmata nei giorni scorsi è frutto di una profonda valutazione e riflette la strategia che intendo adottare, convinto che occorra un approccio di azione integrata e vicina a tutti gli operatori della filiera perchè siamo tutti sulla stessa barca. La Commissione europea è molto preoccupata, anche perchè altri Stati come la Polonia, la Germania, per non parlare dei Paesi dell'Europa dell'Est dove la situazione è ormai fuori controllo, stanno combattendo la nostra stessa battaglia; allo stesso tempo sono convinto che Bruxelles approverà questa strategia di contenimento del virus, dopodichè si potrà iniziare un nuovo percorso. Mi rendo conto - continua Giovanni Filippini - che l'impossibilità di movimentare gli animali costituisce un serio problema, ma è necessario ridurre la presenza di suini negli allevamenti situati nelle zone di restrizione per un arco temporale che da qui al 30 settembre prossimo, auspicabilmente, ci potrà mettere nella condizione di creare le condizioni per un graduale ritorno alla normalità produttiva, un obiettivo al momento lontano ma al quale dobbiamo guardare. So che sto chiedendo un gigantesco sacrificio sia a livello economico che emotivo e vorrei sottolineare che mi sento totalmente solidale con gli allevatori colpiti, ma questo patogeno ha una carica virale altissima e un'elevata resistenza: solo con l'adozione di misure rigidissime che comprendono doverosamente anche una corretta applicazione della biosicurezza dentro e fuori gli allevamenti, possiamo sperare di vincere un'emergenza che è la più devastante vissuta dal settore suinicolo fino a oggi".
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