Appunti di gusto, tutto quello che c’è da sapere della nocciola
Il nocciolo era apprezzato già da greci e romani per i suoi frutti, ed era ritenuto una pianta dalle doti salutari: energia pronta all’uso in grado di sostenere sia la mente che il corpo.
La geografia italiana del nocciolo vede come prima regione produttrice il Lazio, seguita dal Piemonte, dalla Campania ed infine dalla Sicilia. Anche l’Emilia Romagna sta sviluppando la sua filiera.
Le varietà coltivate più pregiate, a frutto tondo o a frutto allungato, sono la nocella bianca, la nocella rossa e la tonda gentile delle Langhe, la quale nel 1993 ha ottenuto dalla Cee l’Indicazione Geografica Protetta IGP, con il nome di Nocciola Piemonte. Quest’ultima, per le sue caratteristiche, offre risultati eccellenti in pasticceria e in cucina.

Conosciuta fin dall’antichità e raffigurata negli affreschi di Pompei, la nocciola è stata amata e citata, tra gli altri, da Virgilio, Shakespeare, Gabriele d’Annunzio, Cesare Pavese. Quando si miscela con il cacao nascono capolavori della cioccolateria, come i gianduiotti, la crema gianduia, le praline. Il gelatiere sa trasformarla in uno dei gusti più richiesti, da grandi e piccini. Il fornaio ne ricava biscotti prelibati come per esempio i tanto amati baci di dama.
Sapevi che l’albero del nocciolo comincia a dare i primi frutti solo dopo 3-4 anni?
Nell’Antica Roma si usava offrire una pianta di nocciole, la Corylus avellana, per portare felicità.
Tra le altre curiosità, si può notare come il ramo del Nocciolo con attorcigliati due serpenti sia il simbolo della Medicina.
Vuoi approfondire l’argomento? Puoi farlo con l’Enciclopedia della Nocciola (di Clara e Gigi Padovani), il primo grande libro dedicato alla nocciola.
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