Serena Artioli | Dalla moda ai prodotti sfusi: una carriera cucita su misura
A cura di Francesca Monari
MIRANDOLA- La mirandolese ha trasformato un’attitudine in un mestiere. Far del bene all’ambiente: questo il suo obiettivo.
Ha studiato Moda per l’amore per il disegno. Disegno e storia dell'arte le materie che preferiva. Disegno tecnico e confezione meno, essendo lei poco propensa alla matematica.
Durante l'ultimo anno scolastico fa uno stage estivo in un noto maglificio locale e, fresca di diploma, viene assunta all’ufficio modelli e stile. “Ho imparato moltissimo da quell'esperienza lavorativa durata 3 anni, ma non era quello che volevo” - esordisce.
Così a soli 21 anni apre un negozio di cartucce, carta e stampanti. Il focus era rigenerare cartucce esauste senza dover acquistare sempre del nuovo, lo stesso per le stampanti.
“Seppur quel genere di attività andasse bene, nonostante la parentesi terremoto, dopo una dozzina di anni e una clientela ormai affezionata, ho sentito che era tempo di altro. E in piena pandemia ho avuto la fortuna di trovare un acquirente” - ricorda.
In attesa di cedere la sua attività Serena stava già ‘lavorando’ a quella successiva: per rimanere sempre vicina all’ambiente ha intrapreso la strada degli alimenti sfusi. La sua attenzione al ridurre al minimo gli imballaggi l’aveva fatta sua anni prima partecipando ad un gruppo di acquisto solidale: ovvero una spesa di comunità da dividere tra i partecipanti.
Una spesa a chilometro zero priva di spreco. Quanto basta. “Qbì.” Quanto basta, appunto. Un tema ricorrente che Serena ha trasformato in una vera e propria attività. Alimenti sfusi venduti a peso. E’ partita con un e-commerce nel 2021 anno in cui, complice il Covid, la spesa online era molto in voga e poi nel 2023 l'ha trasformata in un negozio fisico.
“Volendo, la comodità di ordinare da casa è rimasta; per il ritiro invito più gente possibile a portare i propri contenitori. Possono essere barattoli, recipienti, sacchetti...da riempire direttamente dagli espositori” - racconta.
Serena, affascinata dalla cultura del “sostenibile”, non si è fermata qui: neonati sono infatti i laboratori che organizza nel suo negozio per fare a mano saponi e shampoo solidi, borse con tessuti e materiali di recupero e accessori ecologici e lavabili.
Una scelta saggia e ragionata la sua, nata per incoraggiare nuovi modi di ‘fare’. Insegnamenti preziosi che sfidano chi deve fare spesso i conti con il poco tempo a disposizione e a volte anche con la pigrizia, ma che per fortuna stanno avendo la meglio; sintomo che le persone hanno sempre più a cuore un consumo consapevole.
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