Roberto Balboni, l’altro Fantozzi. Con la Coppa Cobram “Alla bersagliera!” a Villaggio Fantozzi
Di Antonella Cardone
SAN FELICE SUL PANARO - Quanti Fantozzi c'erano a Villaggio Fantozzi? Ne abbiamo visti tanti ma di "istituzionali" cioè organici all'organizzazione, ce n'erano solo due. Uno lo abbiamo già conosciuto, il Fantozzi "titolare" Paolo Grossi, e l'atro è Roberto Balboni - 48 anni, operaio di San Felice sul Panaro - che è il Fantozzi della coppa Cobram: l'idea degli organizzatori era quella di dare più possibilità ai fotografi e avere più spunti da varie scene in contemporanea. Se ci fosse stato un solo Fantozzi non poteva essere un po' ovunque, e un cambio d'abito diventava difficile, oltre che estenuante.
In realtà domenica 1 ottobre fin dal mattino sono comparsi tanti e tanti Fantozzi (e Pina, e signorina Silvani, e Mariangela), nonostante fosse stato chiesto esplicitamente dagli organizzatori non venire vestiti, perchè non si voleva fare un Lucca comics di baby boomers (come poi, ahimè, è stato in effetti chiamato Villaggio Fantozzi) ma un appuntamento professionale per fotografi, aperto a tutti, sì, ma sempre abbastanza formale.
"Non per fare dispetto a nessuno, ma per dare visibilità ai duecento figuranti che si sono dati da fare per tanto tempo", spiega infatti Roberto Balboni, che è anche uno dei Galattici volontari e braccio operativo del Megadirettore Roberto Gatti che ha seguito l'avventura Villaggio Fantozzi fin dagli esordi, un anno fa.
Ci facciamo raccontare da lui come ha vissuto la giornata di domenica scorsa e faremo poi un excursus sui mesi precedenti.
Iniziamo dalla giornata di domenica, raccontaci:
Per la rievocazione della Coppa Cobram le televisioni ci hanno chiesto una partenza in diretta alle 9 e quindi eravamo già pronti fin dalle 8.30. Volevamo essere il più conformi possibile all'originale e quindi, nonostante fosse una giornata calda, qualcuno aveva magliette di lana perché all'epoca erano fatte così.
Faceva però più caldo, molto di più ,a giugno quando avete realizzato il teaser pubblicitario?
Si, abbiamo girato alla Del Monte e ai Barchessoni di San Martino Spino, un bella afa! Per la cronaca, io lì non impersonavo Fantozzi, ero uno dei corridori, poi successivamente abbiamo cambiato ruoli.
E in totale quante volte avete rifatto la memorabile caduta del film?
Una volta sola durante il teaser, domenica alle 9 e durante lo spettacolo: solo tre volte
Qualcuno si è fatto male?
Solo due persone sono caduti male, si sono "grattati" col pedale della bicicletta, un graffietto: abbiamo imparato a cadere come stunt man, in pratica
Come vi ha accolto il pubblico durante l'happening?
Siamo stati accolti molto bene, erano tutti molto entusiasti :alla mattina riuscivamo a pedalare, mentre il pomeriggio c'era troppa calca e si poteva solo portare la bici a mano. Chiedevano foto, selfie, le battute di Fantozzi. Ci hanno ripetuto "Alla bersagliera!" all'infinito, così come: "Ragioniere che fa, va in fuga? No freni rotti...." "Vadi più adagio ragioniere!"
La "Bomba" ve l'hanno chiesta?
La bomba ce l'avevo in tasca io, qualcuno l'ha anche fotografata.
Roberto Balboni, tu hai vissuto l'esperienza Villaggio Fantozzi fin dall'inizio. Ricostruiamo anche quell'epica fase.
Mi hanno coinvolto da subito, quando dalla banca hanno interpellato Gatti per fare questo evento lui prima di dire di sì, ha chiamato me e gli altri fidati per chiedere se fossimo disponibili. Io ho subito acconsentito, mi piace come lavora lui, mi piace quello che fa, e quello che fa è un successo, qualunque cosa mi chiede lo faccio sempre volentieri. Fantozzi poi è molto gettonato, io lo vedevo da bambino, e se capita che lo riprogrammano lo rivedo volentieri.
Con cosa avete cominciato?
Prima cosa le scenografie, e ancora prima, ci volevano le impalcature per montarle, tanto erano grandi (la più estesa era lunga 250 metri) e poi organizzare il tutto, a partire dalle ricerca dei materiali, sotto la direzione di Roberto Gavioli e Roberto Gatti.
E' stato faticoso?
E' stato un lavoro di un anno lungo e intenso, a tratti faticosi e altre volte meno. In questa fase eravamo al massimo sulle 15 persone. Stavolta, rispetto ad eventi precedenti come Sepulchrum, avevano anche meno aiuto rispetto al passato, ma alla fine ci siamo riusciti.
Poi è stata la volta delle 250 comparse
Il lavoro di ricerca comparse è andata così: Roberto ci indicava quali personaggi servivano e noi chiedevamo in giro chi fosse disponibile. Io ho trovato figuranti, ad esempio, tra colleghi e amici. Altra cosa impegnativa è stata andare con Gatti cercare gli sponsor, le spese sono state tante e ne servivano di nuovi rispetto a chi ci ha sostenuto dall'inizio.
E poi hai impersonato Fantozzi. Come ti sei preparato?
Per Fantozzi ho tagliato la barba, infatti c'era chi non mi ha riconosciuto. Poi ho pensato di nascondere tatuaggio e orecchini.
Ti aspettavi un successo così travolgente?
Con gli altri spettacoli di Roberto Gatti c'è sempre stata molta gente. Quando Fantozzi è scoppiato a livello mediatico non ce lo aspettavamo. Ma speravo che Fantozzi avrebbe interessato di più, essendo più popolare.
E il tuo day after com'è?
Mi fermano per strada, al bar mi offrono i caffè, mi fanno i complimenti. Non perché mi riconoscono come il Fantozzi della Coppa Cobram, ma perchè sanno che sono nell'organizzazione.
LE IMMAGINI DELLA COPPA COBRAM DI VILLAGGIO FANTOZZI:
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LA GIORNATA E UN PO' DI BACKSTAGE DI VILLAGGIO FANTOZZI
LO SPETTACOLO
LA CRONACA DELLA MATTINATA
La coppa Cobram, il rifacimento
La partita scapoli-ammogliati
Batti lei? La ricostruzione della celebre partita di tennis nella nebbia
Come è nata l'idea di Villaggio Fantozzi?
La presentazione ufficiale di Villaggio Fantozzi, presso la sede della banca Popolare San Felice
Il trailer pubblicitario dell'evento fotografico
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