Alluvione Panaro, la denuncia dell’idrologo Orlandini: “Era prevedibile e l’avevo detto: guardate gli istrici negli argini”
MODENA - Lo straripamento del Panaro a Gaggio, e il conseguente disastro con l'alluvione di Castelfranco, sono eventi che interrogano le responsabilità di più ambiti: dalla politica, alle forze di protezione civile, passando naturalmente per l'accademia. Già, perché la ricerca avrebbe potuto scongiurare i drammatici eventi di domenica, se solo fosse stata presa in considerazione: questa la denuncia di Stefano Orlandini, professore ordinario di idrologia presso l'Università di Modena e Reggio. In effetti, l'esperto dell'ateneo modenese aveva pubblicato, già nel 2015, una ricerca inerente i danni apportati agli argini del Panaro dalle popolazioni di istrici: un'inchiesta rivelatrice, che all'epoca riscontrò grande favore presso la comunità scientifica, ma che non suscitò altrettanto interesse nelle stanze del potere. Per capirne di più, abbiamo intervistato il professore, che ci ha spiegato dal punto di vista tecnico la dinamica della calamità.
Professore, la piena di domenica era prevedibile?
Certamente, ed è stata prevista con tre-quattro giorni d'anticipo. Nell'ultima settimana si sono intersecati eventi metereologici estremamente pericolosi: alle precipitazioni in pianura, si è congiunto lo scioglimento delle nevi in montagna. Un mix temibile, ma non "letale".
A questo proposito, Unimore ha realizzato un modello matematico fondamentale per prevedere l'evoluzione della piena. Come funziona?
Si tratta di una simulazione, che descrive l'evoluzione spazio-temporale dell'onda di esondazione successiva alla rottura arginale. In sostanza, è un modello che misura la rapidità con cui l'acqua si diffonde nel territorio, tenendo conto delle specificità topografiche dell'area esaminata. La simulazione risulta estremamente precisa e celere, tanto che impiega solo quindici minuti per ottenere le informazioni che altri sistemi elaborano dopo quindici ore di computazione. Potrebbe risultare un ausilio fondamentale per l'azione dei pompieri, della Protezione Civile e delle autorità (sia nazionali, che locali).
Professore, è riuscito a farsi un'idea delle cause della rottura dell'argine?
Diciamo che in mente ho un'ipotesi estremamente plausibile. In effetti, già nel 2015, avevo pubblicato una ricerca accuratissima circa la disastrosa esondazione del 2014: le rilevazioni avevano infatti dimostrato come, in quell'occasione, a causare l'indebolimento arginale in via Tronco, a Gaggio, fosse stata una vasta popolazione di istrici, avvezza a scavare gallerie nei terrapieni di contenimento del Panaro. L'articolo suscitò il plauso di tanti colleghi, ma venne sostanzialmente ignorato dalla politica. Quindi, in questi anni è stato fatto poco o niente, e ad oggi ci troviamo nell'ennesima situazione di emergenza.
Come possiamo evitare in futuro simili calamità?
Vede, l'emergenza è la terza fase della gestione degli argini: prima, occorre agire su prevenzione e manutenzione. Si tratta di due passaggi imprescindibili, se vogliamo evitare calamità come quelle di domenica. Si è tanto insistito sull'eccezionalità del disastro, ma l'argine non è stato sormontato da una piena di altezza straordinaria. E' crollato, probabilmente per incuria nella sua gestione. Nel 2014, in Via Tronco, l'inondazione è stata contenuta solo grazie all'azione eroica di ruspisti bravissimi, come Giovanni Molinari, che hanno rischiato la propria vita per tappare la falla.
Cosa fare rispetto alle popolazioni di istrici che devastano gli argini?
Non è il mio campo, penso però che occorra trovare il modo di convivere con questa specie animale. Non possiamo più permetterci in futuro calamità di questo tipo.
LEGGI ANCHE
- Maltempo, la situazione sulle strade e i ponti alle ore 13
- La piena del Secchia passa nella Bassa, il punto alle ore 13
- Esondazione Panaro, riparata la falla nell’argine
- Nonantola, torna l’elettricità per 900 famiglie, quasi 2 mila sono ancora al buio e al freddo dopo la prima notte di alluvione
- Ravarino, il Comune rassicura: “Nelle simulazioni centro abitato escluso da alluvione del Panaro”
- Allerta rossa fiumi e viabilità, quel che c’è da sapere e quali sono i ponti aperti al 07/12/2020
- A Concordia attesa per martedì mattina la piena del Secchia
- Esondazione Panaro, si chiede lo stato di emergenza nazionale
- Esondazione Panaro, un centinaio di sfollati a Nonantola, 3 mila famiglie senza luce e riscaldamento
- Una falla di 70 metri nell’argine del Panaro ancora da chiudere, atteso il colmo di piena del Secchia
- Emergenza fiumi Finale Emilia, il sindaco Palazzi: “Pericolo scampato, ma stanchi di questa insicurezza”
- Si lavora anche di notte sulla falla del Panaro, se ne avrà almeno fino a martedì
- Bomporto, troppe persone, pescatori o semplici curiosi si affacciano sugli argini
- Chiudono ponte Pioppa e il ponte di Concordia
- Nonantola, l’invito per tutti è di salire ai piani alti, prepararsi a stare senza luce e organizzarsi con le coperte
- A Nonantola è allerta rossa per la rotta del Panaro: “La situazione di emergenza non è destinata a risolversi a breve.”
- Chiude il ponte San Martino Secchia – ECCO I PONTI CHIUSI E QUELLI APERTI
- Al lavoro sull’alluvione i Vigili del fuoco da Mirandola, Finale, Ferrara, Reggio Emilia e Parma. E da Toscana e Piemonte
- Esonda il Panaro, la Regione: "Grazie alla tenuta delle Casse di espansione evitato lo scenario peggiore"
- Arriva il Battaglione Mestre a prestare soccorso nell'area alluvionata coi Carabinieri di Modena, Bologna e Forlì
- Piena dei fiumi, la situazione a Concordia, Cavezzo, San Possidonio e Finale Emilia
- Esondazione del Panaro, il sindaco di Castelfranco: “La situazione attualmente è critica, ma sotto controllo”
- In volo coi Vigili del Fuoco sulle aree alluvionate dal Panaro tra Nonantola e Castelfranco
- Il Secchia diminuisce, il Panaro esonda e per la messa in sicurezza ci vuole tempo. E piove ancora
- Rotta del Panaro, allagata vasta area tra Castelfranco e Nonantola – FOTO E VIDEO
- Rottura argine destro Panaro, acqua ha raggiunto due metri nell’area allagata. Preoccupazione a Nonantola
- Rottura argine del fiume Panaro a Castelfranco Emilia
- Silvestri (sindaca Bastiglia): “È una piena storica del Secchia, mai successo prima di superare gli 11 metri a ponte Alto”
- Modena, nuovo esposto per violenze su un detenuto del Sant'Anna durante la rivolta del 2020
- Concordia, lunedì 20 gennaio alla Cooperativa culturale "Gioacchino Malavasi" un incontro sull'intelligenza artificiale
- Ortofrutta e patate: nel 2025 oltre 108 milioni di euro a sostegno delle produzioni e del posizionamento sui mercati
- Domenica 19 gennaio open day al gattile intercomunale di Modena
- Calcio: scontro diretto per la capolista Novese. Coppa Seconda Categoria, semifinali per Junior Finale e Solarese
- Calcio: sconti diretti per San Felice e Cavezzo, derby Vis San Prospero-Quarantolese. Anticipo esterno per la Mirandolese
- Carpi, al via il percorso partecipativo per l'area verde del circolo "La Fontana" a Fossoli
RESTO D'ITALIA E MONDO
SALUTE
Sul Panaro on air
An error occurred:
The request cannot be completed because you have exceeded your quota.